Serie B, aria di derby, parola all’ex Crosato: “Sarà una partita tosta da un punto di vista fisico e di ritmo”

Il derby ormai è alle porte e la Tramarossa inizia ad essere carica in vista della sfida contro la Virtus Padova. I nostri avversari sono cambiati in molti elementi sul parquet, ma chi meglio di Enrico Crosato, ex capitano virtussino, può raccontarci cosa ci attende dalla sfida contro i neroverdi di sabato sera? Così, il numero 34 vicentino ci ha detto le sue aspettative e impressioni su un derby che si preannuncia infuocato.

Enrico, primo derby da ex. Come ti senti?
“Se vuoi saperlo, lo sto vivendo in assoluta tranquillità. Questa settimana ho ricevuto tante chiamate e tanti messaggi da vecchi compagni e amici: so di aver dato tanto a Padova e di aver lasciato un bel ricordo, so anche quanto mi hanno dato in quella società, soprattutto Bernardi e Papa, che furono i primi a credere in me dieci anni fa, quando mi infortunai gravemente. Per me è questo il contenuto emozionale più importante, ma dovrò e dovremo essere tutti pronti sabato sera: ci sta provare emozioni di questo genere prima di una partita, ma in campo poi queste stesse sensazioni non devono tradire. Bisognerà lottare come sempre e cercare di essere cattivi per tutti i 40′.”

Che partita ti aspetti? Non ci sono gli stessi giocatori degli anni passati, ma comunque Rubini e alcuni dei tuoi ex compagni li conosci bene.
“Mi aspetto una sfida tosta, soprattutto da un punto di vista fisico e come ritmo. Piazza è un signor playmaker e viene da una prova in cui, pur avendo contribuito in maniera determinante nel finale, non è stato brillante alla sua maniera: lui non è uno che stecca due partite di fila, quindi arriverà qui con l’intenzione di riscattare l’ultima prestazione. Rubini è un coach meticoloso, quindi preparerà al meglio la sfida: faranno di tutto per metterci i bastoni tra le ruote. Anche gli altri li conosco, pur non avendoci giocato insieme. Il loro reparto lunghi è sicuramente ben assortito e capace di fare male in tanti modi, anche colpendo da fuori: Ferrari è un lungo atipico che si sa adattare a tantissime situazioni di gioco, Filippini invece sta continuando a migliorare ogni anno che passa. Bisognerà poi francobollare difensivamente sia Motta che De Nicolao, due che se lasciati nelle condizioni di agire si rivelerebbero mortiferi per noi.”

Venendo a Vicenza, siamo in un ottimo momento della stagione visti i risultati. Che ne pensi?
“Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro improtante svolto sin dalla presentazione della squadra fino ad oggi. Il preseason è stato difficile e poco brillante, ma abbiamo un’ottima etica del lavoro: sapevamo ci saremmo assestati e avremmo raggiunto gli standard che ci eravamo prefissati. Le vittorie fanno bene in questo senso, ma non sono da sottovalutare le sconfitte: aver perso a Cremona ci ha fatto capire alcuni errori che stavamo commettendo e ci ha fatto svoltare subito. Poi siamo giocatori che si conoscono, abbiamo un allenatore sempre sul pezzo e una dirigenza molto presente con noi. Abbiamo un gruppo “esteso” molto importante, che ci permette di lavorare sempre serenamente”.

Da un punto di vista individuale invece come ti valuti?
“Mi sto adattando ad avere un ruolo diverso: a Padova mi erano chiesti tanti punti, tanti rimbalzi e un certo tipo di leadership che il capitano deve sapere dare alla squadra. Invece qui devo rendermi utile in maniera diversa: Devo metterci presenza fisica, fare quelle cose di grinta e di agonismo che so di avere nel mio repertorio, e chiaramente anche essere efficace a canestro. Non bisogna però dimenticarsi del fatto che siamo tutti giocatori capaci di accendersi e di segnare tanto: dobbiamo essere sempre bravi a mettere in ritmo gli altri e in condizione di f     are tanti punti, capire chi è più in giornata e permettergli di sfruttare al massimo le proprie capacità. Abbiamo la fortuna di essere ben assortiti e questa è sicuramente un’arma in più: tutti possono fare la differenza in questa squadra.”