Serie B, Venezia: “dobbiamo trovare i nostri automatismi, ma c’è tanta voglia di lavorare”

Indicazioni in campo: Venezia e il suo staff stanno lavorando sulle situazioni in transizione come su alcuni giochi da cui partire per la tattica

Tramarossa in campo ormai da una decina di giorni agli ordini di Marco Venezia e la forma fisica aumenta per i nostri biancorossi, impegnati nel trovare la condizione e gli automatismi necessari per affrontare la stagione 2018-19. Ne abbiamo parlato con il coach, che a una settimana dall’esordio nel precampionato (contro la Cestistica Veronese martedì 4 settembre alle 20) ci ha raccontato le prime impressioni avute dal gruppo al lavoro.

Marco, com’è andata la prima settimana? Su cosa state lavorando?
“È andata molto bene. Ho visto tanta disponibilità da parte del gruppo e una voglia di provare e stare insieme sul campo importante. Al momento stiamo facendo anche tanto lavoro atletico: c’è una condizione fisica da trovare e bisogna lavorare sodo per raggiungere lo standard prefissato da avere per la stagione, ma abbiamo anche già fatto del lavoro sulla transizione e su alcune situazioni di gioco che ci torneranno utili in campionato. Dobbiamo trovare gli automatismi in difesa, ma al momento il clima e l’atmosfera sono positive: dobbiamo continuare in questa direzione.

Tanto lavoro di atletica per i biancorossi in questi giorni: c’è da immagazzinare l’energia per la prossima stagione

Come sta andando l’inserimento dei nuovi?
“Sicuramente molto bene come atteggiamento: Enrico, Daniele e Gianmarco stanno dimostrando di avere voglia di lavorare sodo e di confrontarsi con lo zoccolo duro di questa squadra. C’è del lavoro diverso da fare per ognuno: Conte e Quartieri avranno il compito di portare la palla assieme a Dema, quindi sono leggermente “facilitati” nell’apprendere alcuni automatismi, perché il gioco passa molto più spesso per le loro mani; Crosato invece, assieme ad Andrea Campiello, sarà chiamato ad uscire dalla propria “comfort zone” dovranno abituarsi a giocare anche da 3 e non più solo da 4, quindi a trovare degli equilibri con Diego e Umberto in campo e capire che zone occupare e che tipo di lavoro gli verrà chiesto in campo. Poi non facciamo Subbuteo: dobbiamo capire esattamente gli spazi da occupare e come muoversi in campo, per arrivare pronti al 7 ottobre.”

E tu Marco, come ti stai trovando?
“Direi bene. Passata l’emozione iniziale di essere qui ad allenare mi sono tuffato subito nell’ambiente: c’è tanto da lavorare per arrivare pronti al campionato e bisogna essere tutti i giorni pronti a sgobbare se si vogliono ottenere risultati.”

Ultima domanda: cosa ti aspetti dai ragazzi più giovani?
“Come ho detto a loro: devono porsi l’obiettivo di rubare il posto ai veterani. Devono fare quelle cose che ti fanno guadagnare il rispetto e la fiducia dei compagni: difendere duro, non perdere palloni, andare a rimbalzo. Non sono i cinque minuti di partita alla settimana ad essere importanti, ma i 120 da fare ogni giorno in palestra con la squadra, lavorando sodo al servizio del gruppo e arrivando sempre con voglia e grinta ad allenarsi. In questo modo avranno la possibilità di fare qualche passo in avanti in più.”